Iniziano, dunque, le partite di ritorno, a cominciare dagli impegni di Inter e Napoli, che ospitano rispettivamente il Barcellona e il PSG. In Spagna vi è una forte rivalità tra i due club più forti e titolati, in tal caso il Barcellona e il Real Madrid. La rivalità tra i blaugrana e le merengues si rinnova annualmente per la conquista del campionato spagnolo e nei primi anni duemila ha conosciuto nuove sfide in UEFA Champions League. Sebbene le autorità britanniche avessero concesso a Aurier un visto nell’ottobre 2016, questo fu revocato il 16 novembre a causa della sua condanna e, di conseguenza, mancò la partita di UEFA Champions League contro l’Arsenal a Londra quel mese. Di conseguenza, la successiva costruzione dello stadio mise il club nelle mani dei suoi tifosi, dando ai penyes un’influenza politica sul club che dura ancora oggi e istituendo la forma moderna di azionariato popolare. Non è facile, però, muoversi a gennaio per un attaccante come Osimhen, che in Turchia sta ritrovando la forma dell’anno dello scudetto e, soprattutto, ha come sogno la Premier League. Il 23 gennaio 2014 Rosell si dimise da presidente dopo che il giudice Pablo Ruz aveva ordinato l’inizio di un’udienza per indagare su Rosell per presunta appropriazione indebita di fondi per l’acquisto dell’attaccante brasiliano Neymar, dicendo che Rosell avrebbe potuto essere chiamato di persona per testimoniare al processo.
Tradizionalmente, specie negli anni seguenti alla guerra civile spagnola, l’Espanyol fu considerato un sodalizio che coltivava una qualche complicità con l’autorità centrale, al contrario del Barcellona, il quale simboleggiava per molti catalani l’ideale di autonomia regionale. Storicamente il Barcellona, insieme al Real Madrid, ha sempre contato sull’apporto dei migliori giocatori spagnoli e ha contribuito in maniera determinante a nutrire la rappresentativa nazionale. Negli anni cinquanta la rivalità fu esacerbata in maniera rilevante dalla controversia sorta attorno al trasferimento di Alfredo Di Stéfano. Le rivalità più grandi storicamente sono con il Real Madrid e l’Espanyol, anche se vive pure un’accesa rivalità con Valencia. La rivalità ha indubbiamente marcate connotazioni politiche e socio-culturali e affonda le sue radici nelle tensioni tra catalani e castigliani, una costante della storia della Spagna. Nel contempo tra i catalani cresceva l’ostilità verso il Real Madrid, identificato come il club del centralismo del regime. I tifosi del Barcellona sono gemellati con quelli del Tenerife, l’amicizia fra i due club è nata all’inizio degli anni novanta quando il Tenerife battendo all’ultima giornata il Real Madrid nel 1991-1992 e nel 1992-1993 regalò due titoli agli azulgrana.
Per mostrare il proprio interesse, infatti, le altre big si stanno muovendo con i pezzi da novanta. L’indiziato numero uno è proprio Cavani, che ormai ha trentuno anni. A metà degli anni ’40, il club inventò la nozione di penyes, un misto tra un fan club e una società di supporto finanziario, in un periodo in cui il club aveva bisogno di aiuti economici e pubblico a causa dell’ostilità della dittatura del generale Francisco Franco. Elemento caratterizzante della dittatura di Primo de Rivera e specialmente di Francisco Franco fu la soppressione delle identità regionali, realizzata tramite l’abolizione ufficiale delle lingue locali. Si tratta delle tre sezioni maggiormente professionistiche e prestigiose. Le sezioni maschili professionistiche sono tre: il Barcellona della pallacanestro, il Barcellona della pallamano e il Barcellona dell’hockey su pista. Prima del 1909 il Barcellona giocava in vari stadi comunali, nessuno dei quali era di proprietà del club. Il 14 marzo 1909 il club si trasferì al Camp de la Indústria, che aveva una capacità di 6.000 persone, e fu il primo impianto di proprietà. Il Barcellona si trasferì poi al Camp de Les Corts nel 1922, che inizialmente aveva una capacità di 20.000 posti, successivamente triplicati fino a raggiungere quota 60.000. Si deve alla fila superiore (c’erano solo due livelli) del primo stadio l’origine del soprannome catalano culer (pl.
I penyes avrebbero poi dimostrato il loro potere finanziario nel 1953, quando proposero la costruzione del Camp Nou: l’ispirazione fu data dal piano che l’Athletic Bilbao, acerrimo rivale, aveva utilizzato per la costruzione dello stadio San Mamés, dove un’associazione di penyes si era impegnata a finanziare la costruzione. La prima sede dell’Espanyol era presso il ricco quartiere di Sarrià e il nome del club era fino al 1995 in castigliano, Real Club Deportivo Español. I blanquiazules dell’Espanyol cercarono di “catalanizzare” il nome tramutandolo in Reial Club Deportiu Espanyol, non suscitando le simpatie dei tifosi blaugrana. La Juve pensa anche a comprare: Godin nel cuore della difesa, Darmian per rinforzare la batteria di esterni bassi, Marcelo se dovesse andarsene Alex Sandro, psg maglia 2025 un centrocampista se davvero andrà via Pjanic: il nome potrebbe essere quello di Rabiot del Psg. La partita tra queste due squadre è conosciuta con il nome di El Clásico (“Il Classico”).
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