In Italia si disputa un regolare campionato italiano di calcio a 5 dal 1984, organizzato dalla Divisione Calcio a 5 della FIGC. Le divergenze con alcuni membri della dirigenza portarono, però, all’allontanamento dei due, a pochi giorni dall’esordio in campionato. Dopo un avvio non all’altezza delle aspettative, la dirigenza richiamò in panchina Carlo Perrone. Pertanto, i granata si trovarono a giocare un campionato di Prima Divisione per certi versi anomalo, caratterizzato dal blocco delle retrocessioni e da un cospicuo allargamento della griglia play-off (che avrebbe incluso le squadre posizionatesi dalla seconda alla nona piazza). L’estate del 2011 significò, infatti, per Salerno l’estromissione dai campionati professionistici di calcio, cui aveva sempre partecipato nel corso degli ultimi 92 anni, a cavallo tra primo, secondo e terzo livello del campionato italiano. 1942-1943 (girone B) IV Livello Coppa Toscana. Nonostante la crisi societaria imperversasse, l’impegno e il particolare entusiasmo del gruppo (rappresentato da giovani quali Jefferson, Antonino Ragusa e Fabinho, oltre a veterani del calibro di Nicholas Caglioni e Davide Carrus) portò a un rinnovato spirito comune che contagiò anche la tifoseria, fruttando la conquista del terzo posto nel girone di campionato, utile a un piazzamento nella griglia play-off.
La squadra ligure allenata da Gennaro Volpe in campionato raccoglie 30 punti nel girone di andata e 35 punti nel ritorno, centrando un ottimo quarto posto. Oltre ai 13 gol in campionato a firma proprio di Gennaro Tutino, a contribuire alla promozione della squadra capitanata da Francesco Di Tacchio fu un gruppo estremamente affiatato, capace di reagire a situazioni di svantaggio, ribaltando il risultato in alcune partite cruciali della stagione. Rispetto all’anno precedente salutano i campani, tra gli altri, l’attaccante Gennaro Tutino, di ritorno al Napoli per termine del prestito, e tutti i calciatori in prestito dalla Lazio (come disposto dalla FIGC). 0-4 all’Olimpico Grande Torino contro il Torino, maglie da calcio più belle e per 0-1 in casa contro l’Atalanta. 0-1 contro il Genoa. Grazie all’esplosione del neo-acquisto Leonardo Gatto, oltre al ritrovato istinto da goleador di Coda, schierato in coppia con Alfredo Donnarumma, la Salernitana si risollevò, giungendo quint’ultima e arrivando a giocarsi le sue residue possibilità di salvezza ai play-out contro una Virtus Lanciano in odore di fallimento. Questa scelta portò al mancato rinnovo di Leonardo Menichini e all’ingaggio del tecnico cetarese Vincenzo Torrente. A 90′ dalla fine del campionato e dopo aver sprecato diverse occasioni per ottenere la salvezza matematica, Gregucci fu esonerato; subentrò ancora una volta Menichini il quale, pur non riuscendo a battere la corazzata Pescara nell’ultima trasferta del campionato, centrò la sua seconda salvezza in granata, grazie alla vittoria ai rigori contro il Venezia, al termine di una drammatica doppia sfida di play-out.
Ben presto, il club fu dichiarato fallito e la squadra fu estromessa dal campionato. Nella stagione 2008-2009 il club ha partecipato all’Eccellenza Marche. Per l’occasione, la Salernitana riscattò all’asta fallimentare i beni immateriali del club precedente, tra cui i segni distintivi, cari alla tifoseria di fede granata. In questa stagione la squadra si toglie molte soddisfazioni, tra cui il pareggio in casa della Juventus (2-2) dopo aver condotto per 0-2 fino agli ultimi minuti, un altro sempre in casa del Napoli (futuro campione d’Italia) per 1-1, e la vittoria in casa della Lazio per 1-3. Si segnala un cambio a stagione in corso riguardo gli allenatori, con Davide Nicola che viene esonerato in favore di Paulo Sousa. La compagine granata chiuse i conti per la vittoria del campionato nella sfida casalinga con il Barletta del 25 aprile (3-1 per i padroni di casa), tornando in Serie B dopo una militanza di quattro stagioni nelle serie minori. Col Lecce ormai matematicamente relegato ai play-off e l’Empoli già promosso in massima serie, il 10 maggio 2021, la Salernitana si presentò per giocare l’ultimo turno di campionato allo Stadio Adriatico di Pescara, dove già nel 1991 e nel 1996 aveva perso, rispettivamente, la permanenza in Serie B e la promozione in Serie A. Mentre la diretta rivale per il secondo posto (il Monza) crollava inaspettatamente in casa col Brescia, il rigore di Anderson e le marcature di Casasola e Tutino spianavano alla squadra di Salerno la strada per la promozione in Serie A, dopo 22 stagioni di assenza.
Il ritorno di Cadregari si materializzò per soli sei giorni, in occasione del derby di ritorno, in programma allo Stadio Arechi, tra Salernitana e Savoia. La sterzata permise ai granata, pur favoriti da una penalizzazione postuma del Teramo, di accedere alla semifinale play-off per la promozione. Tuttavia, il progetto giovani, affidato alle mani di un tecnico esperto quale Gianfranco Bellotto, naufragò totalmente e i granata si ritrovarono a fine torneo addirittura al 10º posto, staccati di 10 punti dai play-off e sotto tutte le altre squadre campane partecipanti al campionato. Dopo il fisiologico periodo di transizione, la Salernitana riuscì a ritrovarsi, macinando punti e risultati, rimanendo matematicamente in corsa per i play-off fino al termine del campionato, concluso al 10º posto. Numerosi altri siti sono chiusi al pubblico ma molto interessanti per lo storico e l’archeologo; tra questi si ricordano: il Tesmophorion di contrada Betlemme; il quartiere residenziale ellenistico della Stazione vecchia; i quartieri ellenistici di Capo Soprano (via Meli); la necropoli di Piano Notaro; il santuario di via Istria; la necropoli di Mànfria; la grandiosa villa ellenistica di via Romagnoli (predio Iacona).